Beppe Sebaste

1

Questo periodo non finisce mai questo
periodo non finisce mai
del resto è appena cominciato
ma qualcosa in lui
già lo spinge a non
fermarsi
Questo periodo
non comincia
mai

2

Sono cose che si dicono
sono cose che si scrivono
questo periodo non finisce mai
questo periodo non comincia mai

3

È fuor di dubbio –
e ciò non vale soltanto per chi
sta per annegare ma anche per
tutti gli altri moribondi –
che l'intera vita si svolge
dinnanzi agli occhi del morente
con velocità straordinaria
e affatto incomprensibile per chiunque
Questo periodo
Non
finisce mai
poiché la vita che torna alla memoria
comprende anch'essa un ultimo
istante e l'ultimo istante
un altro ancora e così via
allora il morire
non significa null'altro
se non l'eternità

4

Dentro la terra è nascosto un monte
(l'immagine della modestia)

5

Arrendevolezza: Consumarsi come meteore
è male: Come è possibile volere
trattenere a lungo
la luce del tramonto?
Questo periodo non finisce
Mai

6

C'è,
c'è soltanto,
c'è soltanto questa,
c'è soltanto questa vita,
questa vita soltanto,
questa soltanto,
soltanto,
c'è

7

È un suono invisibile che unisce
e muove
i cuori degli uomini
Ma non si chiamerà teatro
il ponte che il nobile
getta sull'eternità
per raggiungere il mondo
invisibile?

8

PerCorso

La Luna e i suoi autisti
le varianti della Terra
La Seine a de la chance
elle n'a pas des soucis

Swindleresque Ink (he pointed)
towards eternity
scarpe fritte eppur bisogna andare
Questo metodo consente di vivere
supremamente bene
la regola è abolire, che cosa non sappiamo
ma qualcosa eliminiamo

9

Questo periodo non finisce mai
perché poesia è eterna dedizione terra contrapposta
al cielo lo spaziale femminile
vento che penetra senza consistenza
mite e duraturo
soffio inodore e incolore e insapore acqua che scorre
e riempie le lacune
senza strabordare perché bordi non sono
procede nella sua durata avanti e avanti e cauto
come la volpe che cammina sul ghiaccio
inesauribile come le stagioni

10

Un viaggio inquietante e misterioso
per tutto il tempo non ho visto
neanche una parola
(il tempo del volgimento)

11

Queste allucinazioni non dureranno abbastanza

12

Il fervore del cuore
erompe come tuono sonoro
dalla terra
tutt'intorno danze
e canti e ritmici
movimenti del corpo

13

Che cosa sappiamo. Noi che beati.
Contempliamo i colori. (Il bianco,
che orrore.) Nulla. Conoscenza è
fallita. Tutta la danza
bisogna danzare.

14

Questo periodo non comincia mai
Questo periodo non finisce mai
"Quanto continueranno ancora le allucinazioni?"
"Quali allucinazioni?"

15

"Ogni movimento è ricerca
ogni attesa è attesa di fallimento

tutte le ricerche trovano termine
nelle loro origini

tutto il ricamo è implicito
nel primo punto

il colpo di spazzola iniziale
è l'ultimo tocco"

Beppe Sebaste è nato a Parma nel 1959, e vive tra Parma, Parigi e Pietrasanta. Dopo alcuni anni di poesia underground ha pubblicato numerosi racconti: L’ultimo buco nell’acqua (1983), Café Suisse e altri luoghi di sosta (1992) e Niente di tutto questo mi appartiene (1994). Tra i suoi saggi ricordiamo Porte senza porta. Incontri con maestri contemporanei e Lettere e filosofia. Poetica dell’epistolarità. Ha inoltre tradotto opere di Emmanuel Bove e Jacques Rousseau. Nel 2002 ha curato con Stefania Scateni il pamphlet Non siamo in vendita.